Per chi suona la campana?

Ernest Hemingway (Oak Park, Illinois, 1899 - Ketchum, Idaho, 1961), è uno dei più grandi scrittori americani di tutti i tempi. Premio Nobel nel 1954, raggiunse la fama nel 1926 con Fiesta, ma sicuramente la celebrità con “Per chi suona la campana (1940)” . Il titolo è ricavato da una celebre lirica di John Donne, in relazione al concetto secondo cui nessun uomo è un'isola e cioè non può considerarsi indipendente dal resto dell'umanità. Egli disse: «...And therefore never send to know for whom the bell tolls. It tolls for thee.» («E allora, non chiedere mai per chi suoni la campana. Essa suona per te.»)
La pausa delle nazionali mi ha fatto riflettere su alcuni concetti , e mi ha fatto notare che tutti gli stimoli che avevo ricevuto fino ad ora in tema calcistico e non solo, avrebbero potuto essere trasformati in riflessioni più profonde. In questi giorni abbiamo assistito a squilli di campane indirizzate a destra ed a manca sul fenomeno Sinner, sulle intrepide “ venture” della nazionale di calcio, sulle dichiarazioni di qualche neo tesserato interista , e lasciatemelo dire sulle sistematiche razionalizzazioni di economisti, giuristi, e benpensanti sul tema riesumato e mai sepolto degli scudetti tolti e del caso Juve 2006. Ed infine le magnifiche ragazze del volley femminile. Su Sinner sottolineo la umiltà che lo porterà lontano, come già da lontanissimo, per la profonda umanità cultura del lavoro e stile di vita , ci saluta il signor Giorgio Armani.
La cultura del lavoro che li ha spinti ad una eternità sportiva possibile il primo, e certa professionale ed umana il secondo, deve farci ragionare accuratamente. Capitolo II, la nazionale del buon Ringhio Gattuso, che ci mette anima e corpo da buon ragazzo del sud, ma la campanella per molti dei professionisti che ha intorno sembra non essere roba per loro,… da neo CT abbiamo assistito alla mega vittoria contro i 126mi del ranking mondiale, alla vittoria sul filo del rasoio della PAZZISSIMA ( come lui stesso ha recitato), ultima contro Israele… e qui di campane ne sarebbero dovute suonare agli organi federali che ( senza nessuna mia posizione politica o educativa) hanno in passato giustamente allontanato la Russia da ogni palcoscenico sportivo , mentre, e non me ne capacito, i fatti recenti sembrano non avere coinvolto la squadra della stella di Davide…
Gattuso urla si dimena, profonde in campio quella rabbia agonistica che lo ha visto celebre protagonista nel Milan e in Nazionale 20 anni fa, ma che adesso viene limitata ad assordanti improperi ( e leggendo le labbra non solo….magari giurera' come Lautaro sui suoi figli che fu misunderstandig) nella sua area tecnica che gli sta stretta come un cappio… ma il materiale umano ( neanche poi così scarso) e’ evidentemente poco professionale, distratto e superficiale. Quindi mi ripeto perché mai ( non può bastare blasone e 4 stelle sulla maglia) dovremmo per forza accedere alla fase finale dei mondiali?
Spero di no, ma dovessimo fallire per la terza volta consecutiva sarebbe non l’ennesimo scempio ma ( forse ancora peggio) una abitudine alla mediocrità, specchio di una società in balia della ignoranza ed all’impoverimento culturale. Gattuso e Buffon sono maschere dietro cui si cela altro, e altri artefici , nel bene e nel male, delle sorti del calcio. Ultimi due capitoli li riservo ai sordi, a chi reputa che i nerazzurri siano squadra più blasonata d’Italia e alla voglia di ricalcare lo scenario del 2006..Dimenticare non deve assolutamente essere preso in considerazione, ma portare in parlamento ( e perché no in Senato…) questa tracotanza nerazzurra sarebbe un punto a nostro favore… di penalizzazioni però neanche l’ombra e su questo purtroppo ne faccio un trauma personale. Sabato ci sarà la partita delle partite, al suono della campana scenderanno in campo i due pugili più' titolati in Italia, a darsele di santa ragione.....e mi chiedo se sia più importante vincere o dimostrare un processo di crescita? Non lo so davvero.
Infine un pensiero sulla italvolley femminile di mago Velasco. Non è più un miracolo il buon lavoro del Mister, ma solo sudore e serietà, come anche conferma il presidente della federazione di pallavolo femminile, il quale considera l’investimento sui giovani e sugli impianti sportivi il seme che dà questi frutti… Caro buon Gravina non dico che ti dovrebbero fischiare le orecchie….ma un suono di campana lo senti?
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