La Juve di Spalletti funziona: ecco il più bel regalo di Natale per i tifosi
Continuità nel segno di Spalletti e delle prestazioni di livello. Il più bel regalo di Natale la Juve lo confeziona per i suoi fans, grazie alla vittoria netta e meritata sulla Roma, declinata con una performance davvero convincente; per dirla tutta, la Juventus più bella e ficcante di tutta la stagione in corso. Finalmente verrebbe da dire, perché tutti attendevano al varco la Vecchia Signora: dopo il successo contro il Bologna serviva fornire continuità di risultati e prove sul campo. La Juve vista contro i capitolini giallorossi è tornata a fare la vera Juve, una squadra indomita, capace di pressare alto, di rubare palloni, di rischiare pochissimo, creando occasioni da rete, apparendo sempre compatta, e rimanendo aggressiva, lucida, con gambe toniche e voglia di vincere. Un successo basilare, una prestazione da squadra vera con tanta anima, finalmente. Tre punti tanto fondamentali per risalire la classifica, quanto meritati e tremendamente importanti, per una Juventus capovolta e trasformata dalla cura Spalletti. E proprio del Mister è giusto parlare, perché le sue dichiarazioni non sono mai banali o campate in aria: sin dal primo giorno ha cercato di catechizzare i suoi ragazzi, spiegando pregi e difetti del magro ruolino di marcia fino ad allora ottenuto, indirizzando ogni giocatore verso le mete da raggiungere, dando il massimo di se stessi, con la testa giusta. Esperienza, visioni futuristiche, concretezza, letture e grande capacità di saper agire sulla psicologia dei singoli e del gruppo, Luciano Spalletti pretende moltissimo dalla sua squadra, ma i risultati appaiono evidenti e fortemente tangibili. L’allenatore toscano sa quali corde andare a pizzicare ogni volta per stimolare, per spingere i limiti di ogni interprete oltre la soglia della comfort zone, un coach che ha dalla sua tante situazioni vincenti e metodi che sanno come arrivare a dama.
Finalmente abbiamo occhieggiato una Juve con un’identità precisa, che ha imparato a non mollare mai, che sta cercando di eliminare i troppi alti e bassi all’interno non solo di una gara ma di un tempo, e già questi bersagli centrati ci dicono tanto della nuova, scintillante, condizione di una Juventus che, da troppi anni, non vedevamo così cattiva, efficace e produttiva. Sia chiaro a tutti i naviganti, giocatori in primis, guai a mollare, e men che meno pensare che ogni problematica sia stata risolta, ma oggettivamente la compagine di Luciano Spalletti sta compiendo passi da gigante per ritrovare una sana e proficua linea di galleggiamento, tra gli standard richiesti e attesi e le prestazioni sciorinate sul rettangolo di gioco. Spalletti poi, da vecchio volpone del sancta sanctorum dello spogliatoio, sa distillare dichiarazioni taglienti e tranchant dopo ogni fine partita, andando a pungolare l’orgoglio dei suoi. Un allenatore mai contento, mai soddisfatto, che si diverte solo quando la squadra vince, applicando i suoi dettami con precisione ossessiva per il raggiungimento del target calcistico. Ci sono frasi spallettiane che connotano la compiutezza del suo pensiero e la voglia di perfezione, eloquenti e suggestive come quelle proferite nel post gara contro la Roma: “Ci sono momenti in cui non abbiamo continuità, perdiamo palloni sanguinosi che potrebbero darci la possibilità della libertà. Ora è chiaro che dobbiamo alzare il livello di mentalità. Dobbiamo migliorare qui, perché li abbiamo a portata di mano e non si riesce ad avere questa continuità. Bisogna abituarsi a questo continuo cambiamento di partita, adeguarsi a questo cambiamento, non si aspetta che l’arbitro fischi nel calcio moderno, perché poi lo paghi. E poi ci sto male se la mia squadra sta lì a fare solo fase difensiva. Mi girano i co…ni e ci sto male, c…zo". Un vero ordine programmatico, senza se e senza ma, Luciano da Certaldo non può e non vuole accontentarsi di far trascorrere il tempo per conseguire la vittoria, ma pretende dai suoi che, anche nei minuti finali, si esca dall’area con personalità, gestendo il pallone e non rinunciando ad attaccare e a rimpinguare il risultato. Una visione da Juve passando attraverso cose da Juve! La mentalità nel calcio moderno è percentuale altissima di una squadra vincente e dominante e Spalletti lo sa bene.
Poi ci sono gli accorgimenti tattici che il Mister ha saputo inculcare alla squadra, mutando alcune posizioni in campo, dando maggior pregevolezza e brillantezza alla manovra. Il recupero pieno di Bremer è un’arma totale, fondamentale il suo apporto alla fase difensiva con un atteggiamento invalicabile, la nuova posizione di Koopmeiners coniata appena sbarcato alla Continassa, ha sorpreso molti, cosiccome l’assoluta necessità di un McKennie che è diventato eccellenza qualitativa e quantitativa con i suoi movimenti tra le linee, in modo da lasciar più spazio agli esterni d’attacco. La metamorfosi di Weston è un’altra nota lietissima, l’americano lo si trova dappertutto, da esterno destro in fase di non possesso, a centrocampista aggiunto, a seconda punta prolifica e detonante con gol nei piedi, basti pensare alla sua realizzazione di testa a Bodo, la staffilata da attaccante vero contro il Pafos e il colpo di testa da centravanti che poi ha procurato il raddoppio siglato da Openda, contro la squadra di Gasperini. In questo momento McKennie, grazie a Spalletti, è uomo essenziale per i destini della Juventus. Senza dimenticare i contributi importanti di Kalulu e Kelly, la lucidità aumentata di Locatelli, il saper disciplinare le cavalcate di Thuram, affidandogli compiti più difensivi, le intuizioni su Cabal, il tentativo di adattamento e recupero dei due attaccanti David e Openda, che sono ancora attesi da tanto lavoro. Discorso a parte meritano i due pilastri di questa Juve: Yildiz e Conceicao sono letteralmente velenosi per gli avversari e con l’attuale allenatore toscano, che li pone nelle migliori condizioni per rendere al meglio, sono ormai divenuti devastanti per le difese che cercano di disinnescarli. Ma Luciano il toscano, non risparmia stilettate pubbliche a qualcuno, quella dedicata a Zhegrova ha un suo fondamento tattico e razionale, come quelle regalate nelle scorse settimane a Openda e David. Insomma, tutti devono stare sulla corda, tutti sono chiamati ad avere atteggiamenti tecnici e tattici in linea con gli standard richiesti dal Mister, e anche questa è una bella notizia. Ora servirà continuità di rendimento e capacità di alzare l’asticella delle migliorie da tradurre sul prato verde, con 5 match abbordabili, sulla carta, ma da vincere con il giusto atteggiamento e piglio. Contro Pisa, Sassuolo e Cagliari in trasferta, Lecce e Cremonese in casa, servirà non mollare di un millimetro per regalare un finale d’anno e un inizio di 2026 che potrebbe sorridere alla Vecchia Signora. Per innalzare la soglia della consapevolezza, dell’autostima e dei punti in classifica. Buon Natale Juventus, la strada è quella giusta, basta seguire alla lettera la rivoluzione e gli insegnamenti voluti, con forza e determinazione, da Mister Luciano Spalletti.
Iscritta al tribunale di Torino al n.70 del 29/11/2018
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
Direttore responsabile Antonio Paolino
Aut. Lega Calcio Serie A 21/22 num. 178

