Segnali di vera Juve a Bologna in attesa della svolta definitiva

Segnali di vera Juve a Bologna in attesa della svolta definitivaTUTTOmercatoWEB.com
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Ieri alle 18:00La Frecciata
di Franco Leonetti
Importantissimo il successo al Dall'Ara contro una squadra forte, ora serve mostrare continuità di rendimento e risultati

Finalmente una bella prestazione, finalmente una vittoria apprezzabile e molto pesante. I tre punti in trasferta conquistati a Bologna hanno sollevato un po’ gli animi di tutti i tifosi zebrati, portando una sonora dose di fiducia e autostima anche in seno al gruppo squadra. Serviva un successo così, maturato con una performance solida e continua per tutti i 95 minuti della gara, un fattore che in questa stagione non si era ancora osservato, e quindi un indizio fortemente positivo che si auspica possa venir replicato sin dal prossimo impegno. Che sarà complicato e arduo visto che arriva la Roma di Gasperini allo Stadium, sabato prossimo. Una Juve tosta, concentrata in tutti i reparti, aggressiva e brava nel recupero palla, anche se i difetti atavici non sono spariti, ovviamente. Facile pensare ad un primo tempo dove non sono sfuggiti i classici errori di scelta e di tocco nell'ultimo passaggio, quei dettagli importantissimi nelle rifiniture che sempre più spesso possono fare o meno la differenza. Una prima frazione di gioco con alcune potenziali occasioni da gol create, ma senza incidere in maniera perentoria ed asfaltante sul match. Poi nella seconda parte della sfida, Spalletti ha letto perfettamente l’andamento della gara e con gli ingressi di Cabal e Openda ha rovesciato come una calza l’inerzia dell’incontro, portandolo a casa con sagacia e inoculando ai suoi carattere e alcune sicurezze che stanno mancando da inizio annata a questa Juve. Lo stesso Mister, nel post partita ha specificato che quella vista al Dall’Ara è stata la Juventus:” Più bella e importante da quando alleno qui”, ovvero una sorta di incoronazione non solo per la partita disputata, ma anche per la lucidità e la determinazione messa in campo dai suoi uomini. Il Mister di Certaldo ha celebrato l’atteggiamento della sua squadra, finalmente capace di restare dentro la partita per tutti i 95 minuti, senza cali di tensione e concentrazione, inviando segnali chiari, stimolando la costituzione di una corazza dura e spessa che ha consentito ai suoi giocatori di affrontare i duelli, vincere contrasti, esercitando una pressione incessante sugli avversari.

Un Bologna forte, come dicono le cifre del campionato, che ha dovuto cedere il passo ad una Vecchia Signora tonica e in palla, con alcune prove personali decisamente sopra la media. Facile pensare agli ingressi di Cabal e Openda che hanno rivoltato il tavolo della partita facendola girare verso i lidi bianconeri; il primo con un gol basilare ha riscattato la prestazione dannosa messa in campo a Napoli, mentre la punta belga ha dato quella giusta energia, fatta di scatti elettrici, che lo hanno portato due volte ad un passo dalla realizzazione personale, e ponendo il Bologna in minoranza numerica per l’espulsione del centrale difensivo Heggem. Due risposte corpose, robuste, di cui il gruppo intero necessitava, tre punti essenziali che consentono alla Juve di fare un passo avanti in classifica, regalando morale e autostima, caratteristiche che hanno bloccato i ragazzi per tanto, troppo, tempo in stagione. Superfluo sottolineare che sabato contro i giallorossi capitolini servirà un’immediata riprova sul terreno di gioco, ma il successo in terra emiliana appare un bel ricostituente. I segnali positivi sono giunti anche dai movimenti più armonici della squadra, meno schiacciata indietro, capace di ripartire velocemente, soprattutto nel secondo tempo, limitando i rischi corsi nelle retrovie: giusto un paio. Anche alcune prestazioni individuali hanno toccato il cuore dei fan bianconeri, Kelly, per esempio, ha neutralizzato il suo diretto avversario, concedendo praticamente nulla all’attaccante felsineo: una buona nuova. Detto di un Yildiz che ormai non fa più notizia, splendida la sua pennellata con il contagiri sulla testa di Cabal per la rete che ha deciso il match, tutta la squadra ha saputo addentrarsi nella sfida, affrontando gli ostacoli, mettendo energie psicofisiche nella lotta, e mostrando tanta voglia di accaparrarsi la posta piena. Una partita difficoltosa vinta contro un’ottima realtà come la squadra di Italiano, un successo che vale molto e che deve essere un monito per tutti i ragazzi bianconeri in rosa, nessuno ha il posto assicurato, servono prestazioni su questi standard per tentare di soggiogare gli avversari, facendo crescere l’intensità e sviluppando quelle potenzialità, troppo spesso nascoste o seppellite da una coltre di poca fiducia e svagatezza. Una vittoria significativa, importantissima, finalmente senza subire gol, facendo passi in avanti nella convinzione, uno di quei successi che potrebbero diventare la cartina di tornasole per mutare la rotta di una stagione, sino ad ora, sotto le attese e i parametri da Juventus.

Certo, la qualità di questa Juve non è sicuramente eccelsa, e questo lo sapevamo già, ma con caratterialità, attributi e fame, alcune situazioni possono far tornare il sorriso a Madama. Lapalissiano sottolineare anche le cose che non hanno soddisfatto, soprattutto in zona gol, a fronte di almeno 4-5 occasioni potenziali. David, sul quale c’era un chiaro rigore non assegnato nel primo tempo, deve sicuramente fare meglio e con più costanza durante il suo impiego. All’attaccante canadese si chiede di tenere più palloni quando la squadra si alza e di giocare con più fluidità; uno dei suoi difetti, finora, è il non riuscire a capire in anticipo, con quella frazione di secondo tipica dei bomber, dove finirà il pallone, in modo da frasi trovare rapace nella battuta a rete. Perché al centravanti della Juve si chiedono anche queste cose. Lo stesso Openda, che ha impattato bene la gara dal 60’, non ha sfoderato quel killer instinct che avrebbe definitivamente archiviato punteggio e match, anche da lui ci si attende di più nelle conclusioni a rete e nelle realizzazioni. E mai come ora David e Openda hanno possibilità di giocare con più continuità, mostrandosi efficaci e pronti a diventare goleador capaci di scavare un solco. Il rientro di Bremer, in campo per una ventina di minuti nel finale, è un’ottima notizia, per un duplice motivo: Madama ritrova il suo vero fuoriclasse della retroguardia e appena sarà pienamente in forma, sarà lecito attendersi da Luciano Spalletti il passaggio alla difesa a 4. La vittoria di Bologna suscita pensieri concreti e finalmente un briciolo più rosei, che lambiscono sensazioni positive, ora starà alla squadra confermarle, per crescere nella giusta direzione indicata dai dettami di Mister Spalletti: servono risultati e prestazioni in successione, e la riprova si chiama Roma. Chissà se, dopo tante prove amare e deludenti, i tifosi juventini potranno trascorrere un Natale calcisticamente più sereno dopo la sfida di sabato prossimo allo Stadium. Spalletti in plancia di comando è stato chiaro con i suoi, da una prestazione così non si può tornare indietro. Quello di Bologna è stato un esame fondamentale e caratterizzante, ecco perché ora tocca alla squadra spogliarsi di incertezze e paure, sciabolando convinzioni e cattiveria sul terreno di gioco, dimostrando di aver imparato la lezione. Continuità è il diktat da mandare a memoria.