Boniek tra nostalgia e Yildiz: “La Juve dell’Avvocato non c’è più. Stasera? Pareggio”

Boniek tra nostalgia e Yildiz: “La Juve dell’Avvocato non c’è più. Stasera? Pareggio”TUTTOmercatoWEB.com
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Oggi alle 15:05Altre notizie
di Massimo Reina
fonte Libero
“Il turco ha talento e numeri, sì. Ma io ho giocato nella miglior Juve di sempre: andrei piano con la parola fuoriclasse”...

C’è un modo antico, quasi elegante, di parlare di calcio senza urlare. Zibì Boniek lo pratica ancora. Ex di Juventus e Roma, uno che ha vissuto gli anni in cui arrivare secondi era una mezza tragedia, l’ex campione polacco guarda Juventus-Roma con l’occhio di chi sa che il pallone è memoria, prima ancora che risultato.

Intervistato dal giornale Libero, Boniek riavvolge il nastro: “Solo due grandi club, stagioni meravigliose. Quando eravamo re”. Una frase che pesa come un vecchio scudetto lucidato a mano. Poi lo sguardo si sposta sull’oggi, più incerto, più liquido: “La Juventus dell’Avvocato non c’è più. Il mondo è cambiato, Elkann ha venduto l’Iveco: impensabile ai miei tempi”. Tradotto: il calcio non è più una casa di famiglia, è un condominio finanziario.

Sul campo, però, Boniek resta uomo di pallone. Parla di Kenan Yildiz senza incensarlo troppo: “Talento e numeri, sì. Ma io ho giocato nella miglior Juve di sempre: andrei piano con la parola fuoriclasse”. Una carezza e un freno a mano tirato. Il tempo, dice Boniek, sarà il vero alleato del turco. E poi il pronostico, che è quasi una poesia breve: 1-1. Con due dettagli che fanno la differenza: “Al Gasp manca N’Dicka, la Juve recupera Bremer”. Come dire: il calcio è fatto di assenze e ritorni, di equilibri sottili, di uomini che mancano e di altri che tornano a presidiare il confine. Stasera non si assegna uno scudetto. Ma si misura la distanza tra quello che eravamo e quello che proviamo a diventare. E Boniek, da bordo campo della memoria, lo sa bene.