S'e desta....
Ovviamente e senza indugio la copertina settimanale va al solito Jannick Sinner, maestro e campione, e le lacrime del suo staff testimoniano come il lavoro duro, paga, al di là delle illazioni, degli stop forzati, delle storture giuridiche che lo hanno tenuto incatenato qualche mese ai box. Ci ricorderemo, da buoni italiani, SOLO la mancata partecipazione alla Davis, perché siamo un popolo di criticoni dai giudizi facili. Pazienza… siamo fatti così.
Così come siamo fatti così e questi siamo a tinte azzurre. Posso azzardare che l’Italia calcistica è morta? No, stata uccisa dalla stessa malattia che ammazza il Paese, mediocrità protetta ed allergia al Merito….Il definitivo colpo del ko, chiaro, senza equivoci e netto, lo abbiamo subito domenica sera. Ed è stata più che una sconfitta sul campo, una sconfitta su tanti campi che ,giocoforza, concorrono a disegnare un quadro breve e malinconico. Non esiste più una nazionale, o meglio andrebbe evitato qualsiasi paragone con Il 2006, con gli occhi di Schillaci, col sigaro fumante di Lippi o con gli Europei di Mancini e del buon Vialli. Se pensate sia troppo esagerato, fate pure. E’ solo un parere da semplice tifoso juventino che assiste ad un inesorabile declino. Ad esempio in casa nostra dalla vicenda Cristiano Ronaldo abbiamo e stiamo assistendo ad un periodo franoso e faticoso , tra ribaltoni di giocatori , allenatori e fiumi di danaro sperperati. E fin qui tutto scorre. Nella nazionale invece sembra assistere ad un melmoso vortice profondo, condito da migliaia di alibi e scusanti. Ciò perché la Nazionale non è una squadra che va allenata, ma una squadra che va assemblata con giocatori gia' allenati, e gestiti da Selezionatori. Dai tempi di Arrigo Sacchi ci siamo fossilizzati sul concetto che la tattica sia superiore alla tecnica, e tranne la parentesi del 2006, non abbiamo inciso in nessuna altra maniera. Quando a Giugno scorso Spalletti nazionale venne fatto fuori, e si affidò tutto a Gennaro Gattuso, molti di noi, a torto, pensarono che ci fosse stato un volta pagina. Purtroppo così non è e non sarà.
I motivi sono vari e tutti opinabili ma dobbiamo capire che viviamo in epoca appariscente e senza molta sostanza. Il nostro campionato e’ solo chiacchiere e distintivi, rispetto ai quotati europei, dove per ogni italiano ci sono almeno 4-5 stranieri. Tutto ciò genera flussi di danaro e calciomercato, ma totalmente improduttivo, perché nei ruoli chiave abbiamo giocatori nigeriani, francesi, croati serbi e così via. Per cui, se a noi sta bene così, è inutile arrabbiarsi per le sconfitte contro Norvegia, dove peraltro si è sensibilmente fatto peggio contro ogni squadra del girone, dove si vinceva a stento, mentre loro li seppellivano di gol. Basta guardare il secondo tempo, dove una modesta accelerazione dei nordici ci ha letteralmente distrutto, sul piano fisico e morale. Non abbiamo campioni, ma solo discreti giocatori che se la possono battere forse in tornei " dei 4 quartieri " con Moldavia, Serbia,Lituania Far Oer e qualche altra. Siamo una galassia lontana dagli Dei del pallone, e mi sono stancato di ricordare le parolone dei nostri vertici della FIGC, 8 anni fa di questi tempi. Non è più roba nostra, non vincere i Mondiali, ma addirittura parteciparvi, al punto da dovere cogliere le briciole di elemosina che ci propina Infantino. C’è troppa ipocrisia quando si nasconde l’unico obiettivo ( arricchimento economico ) nella partita Milan Como in Australia, la supercoppa in Arabia… e la nazionale, che evidentemente non attira, viene messa all’angolo con date improbabili, arringhe di Presidenti che vogliono risarcimenti per i loro infortuni ( sono assolutamente d'accordo..)....salvo poi cantare tutti l’inno di Mameli. Non siamo ipocriti nel non ammettere che le tre pause per gli Azzurri ci abbiano innervosito perché rallentano la continuità del campionato, che preferiamo di gran lunga ( meno male che questo weekend ci sarà Fiorentina Juve e il derby di Milano… alzi la mano chi non lo ha pensato…). Sono i rattoppi messi qua e là che ci rendono inermi. Non si fa una nazionale pensando di far sedere in panchina campioni del mondo, quando poi chi scende in campo( vittima della moda del momento) non sa difendere, costruire e realizzare. Lo dissi e lo ribadisco… sarà un ennesimo fallimento ( sociale ma ANZITUTTO economico) ma se si metterà a frutto l’ennesimo errore, con ammissioni di colpa ( leggasi DIMISSIONI) ed olio di gomito allora si costruirà qualcosa… la verità’ e’ che è tutta colpa della ignavia, la colpa è di chi ha avuto fra le mani l’unica riforma seria e possibile ( le 900 e passa pagine del Piano Riforma di Roberto Baggio …cestinato per le ovvie conseguenze che avrebbe avuto…) e l’ha buttata via per una misera poltrona. Non credo affatto che cambierà qualcosa, anche perché finito questo articolo già penso allo sgomitare che ci saranno tra date di campionato che interferiscono con lo scomodo stage e playoff della nazionale azzurra… ma di che parliamo?? sembra un incubo orwelliano ma e' puro e semplice fariseismo di ieri e di oggi...
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