Juventus: lo strano Centenario di reggenza della Famiglia Agnelli
Inutile girarci attorno, il centenario di reggenza Juventus della Famiglia Agnelli tutti ce lo attendevamo diverso. Almeno con un Agnelli di nome in società, e con aspettative certamente differenti. Soprattutto dopo la sbornia lunghissima di nove scudetti consecutivi, un record quasi impossibile da eguagliare, e altri trofei conquistati e depositati in bacheca che avevano reso Madama, agli occhi dell’opinione pubblica e dei competitor, una specie di corazzata inscalfibile. Ma la vita e quindi anche il calcio, a volte, sanno essere diabolicamente perversi e spiazzanti, anche quando un copione sembra già ampiamente elaborato, e bisognoso solo degli ultimi ritocchi per risultare perfetto e inattaccabile. Invece è andata in maniera antipodicamente diversa, come ben sappiamo. Uno “scherzo” del fato calcistico e finanziario che nessuno avrebbe potuto immaginare, sin dagli albori in cui Edoardo acquistò il club, inaugurando una saga secolare che non trova pari nello sport mondiale moderno: solo ed esclusivamente la Juventus è nelle mani della stessa famiglia da cento anni. Un primato assoluto, anche questo, totalizzante ed emblematico.
Sicuramente Andrea Agnelli si immaginava una celebrazione ben diversa e contava di festeggiare questa impareggiabile ricorrenza, in presenza, con il suo proverbiale attaccamento viscerale a squadra e colori sociali, poi nello scorso novembre tutto si è concluso in maniera repentina e scioccante per tutti i tifosi della Juve, con società e consiglio d’amministrazione azzerati. E un nuovo management, con un futuro tutto da costruire, a prenderne le redini, pur rimanendo tutto in capo a tutto John Elkann, che della famiglia fa parte. Certo, è innegabile e fa specie non trovare un membro della Famiglia Agnelli a presiedere quella Juventus che le generazioni, dopo Edoardo, hanno sempre mantenuto come fiore all’occhiello, costruendo la leggenda Juventus tra successi nazionali ed internazionali, elevando il nome del club a rango di super top mondiale, con le intuizioni auree dell’Avvocato e del Dottore, intrise di Amore puro. Proprio perché la Juventus è rinomata, conosciuta, acclamata ed ambita in tutto il globo terracqueo, questo anniversario che poteva essere condito da fuochi artificiali, si è consumato sotto l’egida di toni diversi.
Un centenario che si è celebrato, sicuramente, con toni meno enfatici, dettati dalla situazione contingente, da una squadra in ricostruzione, bisognosa di riacquisire credibilità competitiva e l’appoggio dei propri sostenitori, e una società nuova di zecca che dovrà conquistarsi onori e lodi tramite un duro lavoro istantaneo e di programmazione. Con Cristiano Giuntoli, scelto come sacerdote propiziatorio di una rinascita, impegnato in un piano quinquennale per riportare l’istituzione bianconera in cima alla graduatoria italiana e nel mondo. Strano sì questo compleanno centenario, con la Famiglia Agnelli, da sempre legata, indissolubilmente, all’amore per quelle strisce bianche e nere che sono il cuore pulsante e instancabile della Juve.
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