Juventus: servono innesti per un mercato che deve essere di qualità

La sconfitta di misura e onorevole contro il Real Madrid ha chiuso la stagione juventina. Un’annata travagliata, problematica, tutt’altro che florida e iridescente: ci si attendeva sensibilmente di più ed era lecito aspettarsi molto di più viste le premesse e le dichiarazioni dei pezzi da novanta bianconeri, pervenute un anno fa esatto. Comprese quelle antecedenti della proprietà, con John Elkann che aveva parlato dell’ultima stagione di Allegri come l’anno zero, indicando quello successivo come un periodo pronto a salutare una Juventus finalmente competitiva in tutti gli ambiti. Non è andata così, anzi, ben sappiamo del progetto Giuntoli fallito miseramente e sradicato via, di un allenatore licenziato a fine marzo e un nuovo corso partito, sia a livello di panchina con Tudor che ha raggiunto l’obiettivo minimo della qualificazione in Champions, sia a livello societario. Con la separazione da Calvo e soprattutto da Cristiano Giuntoli, che contava ancora su tre anni di contratto, e l’arrivo del Direttore generale Damien Comolli come capo del vapore e la promozione preziosa di Giorgione Chiellini. In attesa che i quadri dirigenziali vengano completati con un direttore sportivo e un direttore tecnico, la società prova ad accelerare sul mercato, provando a colmare il ritardo con gli altri club omologhi e diretti competitor, almeno in Italia. Madama, per conto delle parole di Comolli, non necessita di una rivoluzione come quella attuata la scorsa estate, ma avrà bisogno di alcuni ritocchi da inserire su un telaio che il nuovo dg ritiene già soddisfacentemente forte, concetto ribadito mezz’oretta dopo l’eliminazione dal Mondiale per Club, pochi giorni orsono: “Abbiamo una base forte come squadra poi sul mercato dovremo migliorare con qualche innesto e i ragazzi devono convincersi di essere forti". Un discorso chiaro che battezza la direzione di un mercato che ha assoluto bisogno di pedine e nuovi arrivi di grande qualità per innalzare il potenziale della rosa.
Positivi anche i pensieri del Direttore generale a riguardo del comportamento da adottare per far crescere la Juve, con quella “ossessione totale” di migliorare la squadra ogni giorno, di migliorare i giocatori che vestono già il bianconero con quelli che arriveranno. Un principio importante che fa il paio con il Dna vincente della Vecchia Signora, ma che ha assoluta urgenza di essere confermato da fatti concreti e immediati, come tutti i tifosi zebrati auspicano e sperano. Il popolo juventino ha bisogno di certezze e di risultati sul campo, il disorientamento recato da nuovi progetti nati e subito abortiti, i proclami e le relative promesse, ormai lasciano il tempo che trovano: serve svoltare rapidamente per mettere a disposizione di Igor Tudor un gruppo squadra che possa risultare completo in ogni reparto, aggiungendo, possibilmente campioni. Perché solo i campioni possono far lievitare il tasso qualitativo di una Juve alla disperata ricerca di risultati, credibilità e competitività. Si può invertire la rotta e il trend negativo inanellato negli ultimi anni, a parte la Coppa Italia vinta, tenendo sempre d’occhio i bilanci che non sono più robusti e positivi come alcuni anni fa, ecco perché servono anzitutto idee, intuizioni brillanti, gestioni e capacità manageriali da Juventus. Questa la vera sfida a cui è chiamato Comolli, scelto direttamente da Elkann, una sfida totale per far tornare grande Madama. Il primo passo è rappresentato dal mercato, ma guai a dimenticare la conduzione sciagurata degli infortuni muscolari patiti la scorsa stagione: in entrambi i casi servono azioni capaci di portare soluzioni immediate. Jonathan David è il primo colpo della campagna acquisiti estiva, un parametro zero, con ricca borsa di commissioni per i suoi agenti, che si è legato al sodalizio torinese per un quinquennio: giocatore forte, attaccante moderno che vede la porta e sa spaziare anche negli assist, lui avrà il compito di risolvere le incognite realizzative che hanno attanagliato la Vecchia Signora, ormai da parecchi anni. Un prospetto molto interessante, strappato alla concorrenza italiana ed europea, su cui la dirigenza della Continassa fa molto affidamento, tanto da accaparrarselo. Ma, sia chiaro, questa mossa deve risultare solo l’inizio di una campagna di rafforzamento che si rende indispensabile e obbligatoria. Serve un altro attaccante e la trattativa per un nuovo prestito di Kolo Muani prosegue; il Psg che detiene il cartellino vorrebbe cederlo subito o con un prestito legato all’obbligo, Comolli aspira ad un prestito con diritto, in definitiva servirà trovare la quadra definitiva per un giocatore che ha dimostrato di essere da Juve e che in bianconero ha già dato parecchie soddisfazioni ai suoi tifosi. Situazione Vlahovic: attendendo che la situazione venga chiarita una volta per tutte, c’è un fattore che va sottolineato in maniera netta: una gestione del genere appare nefasta e sinceramente poco da Juve, non si può far passare un’intera stagione cercando una soluzione in extremis con tanti rischi correlati, in primis per il club. Riecheggiano ancora nei padiglioni auricolari le dichiarazioni di Giuntoli dalla scorsa estate di un incontro da stabilire con l’entourage del centravanti serbo che non si è mai tenuto. Osimhen? Difficile, molto difficile, anche se sarebbe una scelta top per l’attacco, ma la clausola di 75 milioni valevole solo per l’estero scadrà nei prossimi giorni; chi vorrà il giocatore dovrà presentarsi a trattare con De Laurentiis e il prezzo lieviterà ancora, soprattutto per la Juve. Centrocampo: si cerca un profilo di qualità, di forza fisica e che sia in grado di far fare un salto di qualità, c’è bisogno di costruire un reparto attorno a Thuram che in questa stagione, parecchio grigia, si è dimostrato un raggio di sole abbacinante e sfolgorante.
Poi c'è la trattativa per Sancho e la querelle legata al riscatto o meno di Conceicao, anche qui servirà agire al meglio per consentire alle corsie laterali di brillare. Almeno un altro acquisto di peso andrà effettuato nella retroguardia, da capire se in zona centrale o se si preferirà virare su un esterno, ma in attesa di Bremer e Cabal, qualcosa di rilevante andrà fatto. Senza dimenticare che Weah, Mbangula, Douglas Luiz sono in uscita e Nico Gonzales non è così certo di una riconferma; quindi se questo poker di pedine lascerà Torino, si dovrà pensare a sostituirli al meglio con almeno un paio di arrivi che possano stabilmente ricoprire il ruolo da titolari. Tutto al momento è nelle mani di Comolli, che l’ossessione di migliorare questa squadra possa produrre frutti maturi e gustosi, i tifosi si aspettano una campagna di rafforzamento intelligente, dosata e soprattutto all’insegna della qualità. Solo con arrivi qualitativi si potrà costruire una Juve che torni ad essere, sul campo, la Vera Juve. Quella a cui tutti i tifosi bianconeri anelano, quella Juve attesa dal giorno seguente la conquista dell’ultimo scudetto a tinte bianconere.

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