La Juve che deve ripartire da Como facendo a meno di Bremer

La situazione in casa bianconera era già sotto la lente di ingrandimento, ci mancava solo l’infortunio al menisco legato a Bremer. Il difensore della Juventus è stato sottoposto a intervento di meniscectomia artroscopica selettiva, causa la lesione del menisco mediale del ginocchio sinistro, in soldoni significa che il colosso brasiliano starà lontano dai campi da gioco almeno per due mesi; insomma una circostanza che proprio non ci voleva. Adesso Tudor, che già era alla ricerca di alcuni correttivi per migliorare il rendimento della squadra, si trova a dover affrontare un’emergenza chiara nel reparto difensivo. Da grande abbondanza di scelte, a opzioni pressochè obbligate per quanto concerne i centrali difensivi, visto che anche Cabal, che all’uopo può ricoprire il ruolo, è anch’egli fermo ai box dopo una lesione muscolare rimediata nei primi minuti del match contro il Villareal. Gli stop fisici sono entrambi molto, ma molto meno gravi rispetto alle sentenze tremende registrate dodici mesi orsono, ma la risultanza è la stessa, Cabal e Bremer, in questo frangente di stagione sono entrambi fuori, in attesa di guarire per ritrovare la prima squadra. A oggi i centrali sono quattro: Kalulu, Gatti, Kelly e Rugani, insomma un’alternativa nel ruolo esiste, certo Mister Tudor dovrà dosarli e risolvere il dilemma della corsia destra, dove sino ad oggi ha impiegato Kalulu a tutta fascia: difficile che il francese continui ad essere schierato in quel ruolo avendo i centrali contati, piuttosto il Mister dovrà pensare a rilanciare un nuovo innesto come Joao Mario che non ha giocato molto, trovando poco spazio sino ad ora. Il portoghese ha mostrato segnali confortanti in fase avanzata, ma in ripiegamento ha più volte mostrato carenze ed amnesie che lo hanno fatto scivolare più volte verso la panchina.
Oltre al lusitano, l’alternativa può essere Cambiaso spostato a destra con Kostic immesso sulla corsia mancina, insomma l’assenza di Bremer dovrà stimolare l'inventiva, facendo cambiare alcuni programmi, obbligatoriamente. E in questa fase dell’annata, con una Vecchia Signora non proprio brillante e reduce da una striscia di cinque pareggi consecutivi, certe scelte obbligate non sono proprio il massimo, ma la situazione chiaramente è questa. Tudor contro il Milan, nella seconda fase del secondo tempo, aveva apportato degli aggiustamenti, mettendosi a tre a centrocampo, in un 3-5-2 approntato per cercare più filtro in mediana, diminuendo gli attacchi avversari e i rischi in fase di copertura, anche se poi l’andamento della gara non aveva premiato il cambiamento operato. Dalla prossima partita di Como, match già assai importante per i colori di Madama, servirà capire se l’allenatore croato ha intenzione di proseguire su questa linea o se vorrà restare sul suo vecchio abito tattico, quel 3-4-2-1 che ad inizio stagione aveva fornito risultati e soddisfazioni, ma che nell’ultimo mese ha solamente elargito una manciata di pareggi, uno diverso dall’altro come morfologia, ma pur sempre dei pari e patta. Alcuni assai deludenti, per dirla tutta, come a Verona o contro l’Atalanta allo Stadium. Detto del reparto difensivo, Tudor dovrà sfoltire i dubbi anche sulla linea del centro del campo: Locatelli e Thuram sono i titolari inamovibili da inizio stagione, ma contro il Milan e in altre situazioni, il reparto ha arrancato, andando spesso in sofferenza e in inferiorità numerica, concedendo molto agli avversari: non è un caso che il Mister si sia messo a tre in mediana per ovviare a queste problematiche. McKennie e Koopmeiners, al momento garantiscono poco, sia a livello qualitativo sia a livello prestazionale, con i tifosi sempre in attesa che l’olandese si desti da un torpore secolare e cominci a mostrare le qualità per cui la Juve ha speso 60 milioni nell’estate 2024.
Dovrebbe rivedersi Miretti nel giro di poco, ma la situazione del centrocampo della Vecchia Signora non è certamente ottimale. Poi Tudor dovrà mettere mano all’attacco che, nonostante abbondanza di uomini, non ha reso secondo le aspettative, non riuscendo a creare occasioni in buon numero, il dato sciorinato contro il Milan è deprimente: una sola chance da gol creata da Gatti, poi il nulla cosmico in avanti. Gli equilibri sono sempre fondamentali in una squadra, ma sono molto importanti anche le soluzioni alternative da adottare per far rendere la stessa al meglio. L’impressione è che la Juve, vista la situazione della mediana, fatichi immensamente a reggere due attaccanti e un trequartista tutti schierati insieme, e in un ipotetico 3-5-2 dovrebbe essere Conceicao a sedersi in panca, lui uomo decisivo ogni volta che è stato schierato dall’inizio. E con un Yildiz che è diventato uomo ovunque e anima della squadra, oltre a gol tanto belli quanto importanti: proprio lui, con Conceicao rappresenta l’uomo scintilla in grado di incendiare i match, portandoli dalla propria parte. Insomma, se già il rompicapo poteva togliere il sonno a Tudor, l’infortunio di Bremer complica i piani di aggiustamenti o cambiamenti a livello di modulo e di modo di giocare, a maggior ragione in una settimana come questa, nella quale torneranno tanti giocatori dagli impegni con le rispettive nazionali. Con la speranza che stiano tutti bene. Mister Tudor è atteso da un compito particolarmente impegnativo, fornire un assetto congruo ad una Juve che ha bisogno di qualche sistemazione per tornare ad essere brillante e performante, ma soprattutto vincente. Dopo cinque pareggi consecutivi tra campionato e Champions, in casa di Madama serve ricreare quell’entusiasmo che solo le vittorie sanno dare. E in riva al Lario andrà in scena un appuntamento tutt’altro che abbordabile, contro la compagine di Fabregas servirà una Juve tosta, di gran corsa e movimento, che sappia creare opportunità in avanti, abbandonando le polveri bagnate in fase realizzativa. Da Tudor e dalla Juventus si attendono risposte consistenti e sostanziose, sin da domenica alle ore 12.30.

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