Locatelli-Fagioli-Rabiot: Centrocampo dominante a San Siro

Locatelli-Fagioli-Rabiot: Centrocampo dominante a San SiroTUTTOmercatoWEB.com
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martedì 21 marzo 2023, 18:00La Frecciata
di Franco Leonetti

Ogni alba mette in fuga la notte, e i bagliori di un nuovo giorno esplodono. La Juventus osservata a San Siro, contro l’Inter, di baleni luminosi ne ha prodotti parecchi, vincendo meritatamente una gara difficile, nonostante il teatrino montato sul Var. Che poi, per rimarcare il concetto, il mezzo tecnologico è e rimane sempre quello, solo che quando va a favore di altri club, cala il totale silenzio della critica: non sia mai che la Juve venga favorita, diceva il presidente Federale Carraro all’epoca della vergognosa farsa di Calciopoli. La compagine bianconera osservata domenica sera ha convinto tutti, una squadra indomita, aggressiva, combattiva e di qualità, che si è proposta bene nelle uscite da dietro, fluida in impostazione, capace di creare complessivamente almeno 5 occasioni da rete nitide, contro le zero degli avversari. Finalmente una Juve armoniosa, tutta la squadra ha disputato una gran bella partita, con tutti gli interpreti sugli scudi, tanto per fare un nome, Gatti si è vestito da implacabile marcatore, ma il centrocampo, che per tanto tempo ha ricevuto critiche giuste, si è dimostrato un reparto forte, lucido e in netta crescita, capace di fornire ampie garanzie.

Locatelli, Fagioli, Rabiot, un terzetto micidiale coadiuvato da De Sciglio a destra, il match winner Kostic a sinistra e Soulè nel mezzo, finalmente una linea mediana Maginot, capace di reggere l’urto e riproporsi in avanti, operando benissimo in entrambe le fasi, come suggerisce la panacea del calcio moderno. Tre interpreti così diversi ma assemblati benissimo, fondendosi in maniera da ottimizzare al meglio le dinamiche della mediana, facendo risaltare le singole qualità messe al servizio della squadra. Manuel Locatelli, regista dotato di fosforo, aperture, geometrie, pronto a gettarsi in battaglia con ferocia, sguainando il gladio, Niccolò Fagioli, splendido interprete in corsa e ghirigori tecnici, i suoi due colpi di tacco hanno incantato mettendo a mal partito l’avversario, capace di accelerare, ragionare e tamponare da vero centrocampista moderno, Adrien Rabiot, poderoso trascinatore, grimaldello da inserimento, preponderante nel fisico e dominante nella falcata e nei contrasti, uomo imprescindibile per una Juventus che ha ritrovato un centrocampo al potere.

Unico neo la bassa quota realizzativa rispetto alle occasioni create, ma il chiudere i match è un difetto su cui Mister Allegri e la squadra devono lavorare: serve spietatezza davanti alla porta. Madama ha convinto, una difesa tetragona, un attacco capace di creare, con i due strappi di Chiesa nella seconda frazione di gioco, che lampeggiano come stelle, e un centrocampo di assoluto valore, in cerca di definitiva consacrazione. Nessuna esaltazione, nessun volo pindarico, per carità, ma l'augurio è che l’alba di San Siro sia l’inizio di un nuovo giorno nel calendario bianconero che, ad aprile, vedrà ben nove sfide in grado di indirizzare gli esiti dell’intera stagione. Il centrocampo vero, robusto, geometrico e guerreggiante: anima pulsante di una squadra vincente.