Mister Tudor sta facendo un ottimo lavoro con una Juve in crescita

Mister Tudor sta facendo un ottimo lavoro con una Juve in crescitaTUTTOmercatoWEB.com
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Ieri alle 18:00La Frecciata
di Franco Leonetti
Il positivo test in Germania ha messo in mostra una Juventus efficace, evidenziando la bontà della preparazione di Igor Tudor

Sono solo due le amichevoli pre campionato disputate, ma Dortmund ha già lasciato un segno. Le assurde e premature valutazioni pungenti sortite dopo la sgambata alla Continassa contro la Reggiana, nella primissima uscita stagionale, hanno lasciato il posto alle buonissime sensazioni che la Juventus ha suscitato nel test contro i gialloneri di Germania. Non siamo nemmeno a Ferragosto, c’è ancora tantissimo lavoro da fare prima dell’esordio di campionato, e c’è un mercato di livello ancora da assicurarsi, ma la Juve vista contro il Borussia domenica è piaciuta, pur oscillando, come da normalità, tra luci ed ombre. In verità sul prato dello stadio teutonico si sono viste più luci. Pochi potevano immaginare una Vecchia Signora già in palla a livello di caratterialità, corsa, triangolazioni e giocate di qualità, al di là delle prestazioni dei singoli che, indubbiamente, hanno fornito una spinta non indifferente. Su tutti Cambiaso, autore della doppietta vincente, e un Yildiz che con le sue giocate sa sempre scompaginare le fila avversarie, creando pericoli, occasioni e situazioni estremamente disagevoli per chi cerca di contrastarlo. Il ragazzo turco con la maglia numero 10 sulle spalle, pare già fluttuare leggero sul terreno di gioco, intuendo pertugi dove infilarsi per andare dritto verso la porta avversaria, provando numeri, sterzate, conclusioni e situazioni che aiutano i compagni e creano occasioni da rete; per non parlare dei suoi dribbling ubriacanti, alimentati da tecnica, fantasia, falcata e visione superiore di gioco. Un Yildiz svincolato da compiti ferrei, libero di svariare, e non incarcerato a 45 metri dalla porta, finalmente. Una Juve che, ci mancherebbe, deve ancora migliorare molto sotto molteplici aspetti e che si attende un sonoro ausilio da Comolli sul mercato, ma che Igor Tudor stia facendo un lavoro prezioso e di grande qualità, in sede di preparazione, appare certo, proprio per il responso mostrato dall’intero gruppo sul campo. Il Mister è un sergente di ferro, doppie sedute di dura preparazione fisica, tutti i giocatori a disposizione coinvolti nel progetto, compresi i conclamati esuberi: tutti a tirare forte nella stessa direzione, nessuno escluso. Non proprio ciò che era accaduto esattamente 12 mesi orsono. Lavoro di muscoli, tecnica, tattica e gambe ma anche tanto esercizio mentale per far sentire tutti i componenti della rosa come leve importanti del progetto, poi, inevitabilmente, il mercato farà il suo corso, come tutti i tifosi auspicano.

Perché questa Juve ha ancora bisogno di almeno tre pezzi forti da immettere come titolari. Nessun giocatore lasciato indietro, nessuno abbandonato ad ammuffire in tribuna o ad allenarsi da solo in attesa di squilli e abboccamenti da radio mercato, Tudor al momento ha questa rosa e vuole motivare ogni singolo al meglio, per trarne frutti che abbiano lucenti matrici bianconere. Anche a livello di tenuta fisica Madama ha retto l’urto dopo un primo quarto d’ora di esuberanza teutonica, con le maglie bianconere uscite alla distanza, esibendo fraseggi qualitativi e velocità nelle ripartenze; certo siamo appena agli inizi ma il test di Dortmund ha sfoggiato una squadra che ha già mandato a memoria alcune giocate codificate e precise posizioni dei singoli. Tudor ha lavorato e sta lavorando ottimamente sulle proprie risorse e continuerà a farlo, giocandosi la sua chance come timoniere della sua Juventus nel migliore dei modi, il suo pane quotidiano è il lavoro serio, duro, focalizzato sul gruppo, poi solo il campo darà la sua sentenza inoppugnabile. Le primissime sensazioni appaiono assai positive, mostrando una squadra efficace, senza fronzoli, pronta a sciorinare la qualità di cui dispone, dopo troppe gare e troppi anni nei quali la Juventus non è mai riuscita a immettere sul prato verde le doti di cui dispone. Nessuna illusione, ci mancherebbe, ma ci sono segnali che vanno colti rimanendo freddi di testa, senza coltivare abbagli: questa Juve potrebbe recitare un ruolo importante in stagione, a patto di venir completata al meglio con il mercato. A Madama servono tre innesti, uno per reparto, e se Kolo Muani potrebbe presto tornare sotto la Mole, a centrocampo urge una pedina in grado di dare fosforo e fisicità, con i nomi di Hjulmand e O’Riley su tutti, mentre nel reparto arretrato servirà un rinforzo di peso, a prescindere dalle uscite. La dirigenza zebrata, in questo momento, deve prima vendere, e poi attivare le entrate, regola ormai sacrosanta alla Continassa negli ultimi anni. Tudor continua nella sua missione, quella di rendere la Juve, la sua Juve, una squadra credibile, tenace, caratteriale, lavoratrice e pronta a sudare per la maglia, ma a queste peculiarità il tecnico croato sta provando a fornire una crescita fisica, di testa, di autostima, abbinata a fraseggi e giocate tecniche, in grado di alimentare le punte di diamante. Conceicao, Yildiz, gli esterni che salgono e pungono in avanti, un centrocampo quadrato e mobile, una difesa compatta e solida, unitamente al centravanti canadese David, non ancora integrato benissimo, ma capace di sacrificarsi per entrare al più presto nei meccanismi offensivi, diventando letale. Al momento il nuovo arrivo ha mostrato giocate di prima, progressioni veloci, difesa del pallone a far salire la squadra, e una visione di gioco per nulla banale, poi la sua crescita dovrà portare gol e conclusioni a rete che per inciso, nella sua carriera, sono sempre arrivati.

Ma anche la mediana e soprattutto la difesa sono parsi reparti su cui il lavoro del Mister ha apportato migliorie, senza dimenticare il basilare rientro di Bremer, giocatore top a livello mondiale. I segnali positivi esistono, la crescita appare evidente sotto tutti i punti di vista (organizzazione tattica e intensità) segno che il trend della preparazione corre verso la positività, chiaro che da ora in poi tutti questi segnali confortanti andranno corroborati nelle prossime amichevoli e soprattutto trasformati in certezze, facendosi trovare pronti al debutto in campionato contro il Parma. Tudor sta facendo un ottimo lavoro, la strada tracciata appare prodiga di speranze e fiducia per tornare a rivedere una Juve, finalmente, competitiva, capace di puntare ai massimi obiettivi stagionali. Perché in Juventus vivacchiare non è mai stata la parola d’ordine, in bianconero serve lottare per la vetta e per i traguardi importanti, non per i quarti posti o per i piazzamenti Champions. E Mister Tudor, juventino nel Dna, tutte queste cose le sa da sempre e le conosce molto bene.