Sarà una lunga e calda estate tra sentenze e ricostruzione

Sarà una lunga e calda estate tra sentenze e ricostruzione TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 23 maggio 2023, 18:00La Frecciata
di Franco Leonetti

Il periodo più critico e complicato della Juventus negli ultimi quindici anni. Inutile nascondersi dietro ad una silhouette tuffata nella penombra, i tifosi stremati, angosciati e avviliti chiedono risposte, gesti immediati, legittimamente. Mancano solo due gare alla fine della stagione bianconera, ed è palese che l’estate imminente sarà un lungo periodo di passione per tutto l’universo Juve, fan e appassionati in primis, che si chiedono, in ogni sacro minuto della giornata, quale sarà il futuro di Madama, e quali saranno le mosse giuste per sollevarsi dagli inferi delle penalizzazioni. Sì perché, dopo la bordata violenta inferta per le plusvalenze, tra tre settimane scoccherà l’ora del processo legato alla manovra stipendi: la salvifica, rischiarante, luce in fondo al tunnel è ancora distante a venire. Un procedimento che rischia di trascinarsi ancora per parecchio tempo e che continuerà a sfibrare la passione di milioni di appassionati della Juventus; resta poi da capire se le eventuali sanzioni segneranno ancora questa martoriata stagione, falsata da gennaio dalla giustizia sportiva, oppure se lasceranno un doloroso “pacchetto regalo” per la prossima annata.

Le parole assai amare di Allegri nel post ecatombe di Empoli vanno su questi binari, la Juve, e tutto l’universo che ruota attorno ai suoi colori, ha la necessità di conoscere il proprio destino sportivo in fretta, basta con il gioco dello jojo sui punti da comminare, sulle probabili esclusioni dall’Europa, basta con il sadico esercizio del tenere in bilico una situazione nel limbo di coloro che sono sospesi. Serve chiarezza rapidamente, serve arrivare in fondo a ogni situazione processuale della giustizia sportiva, in un gioco al massacro che sta svilendo ogni tentativo di programmazione e rinascita di una società come la Juventus. Il sistema calcio non è compiutamente autolesionistico, e sa benissimo di non poter rinunciare alla società della Continassa, a maggior ragione in un frangente storico come questo, dove il pallone ormai è divenuto industria ed economia. Soprattutto in un momento in cui la discussione dei diritti tv, elemento fondamentale per la sussistenza del calcio nel nostro Paese, potranno tracciare una linea futura fornendo un’ampia e indispensabile boccata d’ossigeno ad un sistema anossico, complici le gestioni abbondantemente discutibili da parte di Lega e Figc.

Ma la proprietà Juventus, ancor prima di conoscere il proprio fato a livello sportivo, deve subito battere un colpo, e anche forte, per ricostruire una società decapitata e smembrata lo scorso novembre. E’ una priorità assoluta, non più rimandabile. La task force exoriana, subentrata per tamponare l’emergenza, deve lasciare spazio a figure dirigenziali vigorosamente competenti in materia tecnico-calcistica. Un grande club, per essere tale, deve poter contare su una società forte, tetragona, che sappia determinare un progetto pronto subito con una scadenza a medio termine, insomma, la Juventus ha l’assoluta necessità di ripartire da questa base imprescindibile, non più procrastinabile. Nessun club a livello mondiale domina la scena senza avere un fondamento solidissimo, competente e di alto profilo manageriale. Elkann dovrà operare in questo senso, e anche con celerità, agendo anzitutto sulla scelta di dirigenti abili e capaci, perché quello è il focus da cui ripartire, per fronteggiare le difficoltà extracampo (il non saper per quali obiettivi giocare è devastante), battezzare una pianificazione, sfoltire i dubbi sull’allenatore, scegliendo i giocatori ed edificando una squadra che possa tornare in auge al più presto.

Ultimo ma non meno importante un fattore legato al cuore e alla tradizione: in un momento come questo, in cui i fantasmi dello scoramento e della sofferenza dell’intero popolo bianconero sono palpabili, sarebbe opportuno giungesse dalla proprietà un telegramma, un messaggio, una frase, un pensiero intriso di juventinità profonda e incommensurabile. Perché i momenti afflittivi e duri hanno bisogno che le ferite, vive e sanguinanti, vengano lenite con un’iniezione di fiducia e di orgoglio profondo. Sarà una stagione estiva lunga e calda, ma si agisca subito per costruire una dirigenza degna del nome che la Juventus porta in giro per il pianeta da sempre. A maggior ragione in questa estate 2023 che saluterà, con un battito di ciglia triste e profonda inquietudine, il secolo di reggenza della famiglia Agnelli in seno alla società.