Senza gol non si vincono i match

Senza gol non si vincono i matchTUTTOmercatoWEB.com
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martedì 30 novembre 2021, 14:25La Frecciata
di Franco Leonetti

Tutti sulla graticola, la Juventus zoppica vistosamente in campionato. Tante le problematiche insite alla squadra, ma la sterilità offensiva è diventata simbolica e preoccupante. Le cifre impietose illustrano, con precisione, il momento buio dell’attacco bianconero. La miseria di 18 reti segnate in 14 match di campionato, 4 gol su rigore e solamente 14 palloni nelle reti avversarie, prodotti da palle in movimento, una cronica incapacità di assortire azioni pericolose sottoporta, un undici che fa una fatica tremenda a creare occasioni, tira pochissimo nello specchio e in fase realizzativa appare fortemente insufficiente. Tanti sono i problemi, ma la prima soluzione va trovata proprio lì, in fase offensiva, perché senza segnature non si vincono i match e non si incamerano punti. Allegri è tenuto subito a trovare un antidoto a questa inadeguatezza.

La fase d’attacco dipende da parecchi fattori diretti, un centrocampo debole che non ingrana e che raramente supporta al meglio le punte, un gioco non brillante che nega varchi per gli inserimenti, ma l’occhio viene rubato, soprattutto, dalle polveri bagnate dei punteri in maglia bianconera. Morata continua a latitare, si impegna, corre, lotta, gioca palloni, con errori tecnici fatali, come quello che ha dato il là al gol dell’Atalanta, ma i risultati appaiono scarsissimi; lo spagnolo poche volte riesce a far salire i compagni e raramente accorcia l’impianto tattico. Ma soprattutto ha centrato il bersaglio grosso solamente 2 volte, come Kean che ha giocato pochissimi minuti. Mister Allegri continua ad insistere su di lui, ora sembra essere giunto il momento di cambiare qualcosa, di avere più coraggio, di tentare carte nuove per provare a correggere il tiro di una parabola che vede la Juve in grande difficoltà.

Guai ad affibbiare tutte le colpe al numero 9, ma stante lo status quo il Mister deve inventarsi qualche novità in un reparto che, vede Dybala a quota 3 reti, “capocannoniere” appaiato a Bonucci. Davvero poco, troppo poco per chi si chiama Juventus. Stasera a Salerno dovrebbe toccare a Kean partire titolare, il ragazzo di Vercelli merita delle chance, come ci si augura di conteggiare sempre più minutaggio per Kaio Jorge, brasileiro ancora un po’ immaturo ma che ha movimenti felpati e quella sana incoscienza che potrebbe scaturire gol. E poi la grande novità della convocazione di Matias Soulè, ragazzino già chiamato dalla nazionale argentina, che sta mostrando qualità tra U23 e U19, e ha fatto brillare gli occhi a molti tifosi nel precampionato, in cui è stato impiegato come esterno d’attacco, e che andrà a colmare la lacuna della grave e pesante assenza di Chiesa, pronto a rientrare solo allo scoccare del 2022. Soulè assaggia per la prima volta l’atmosfera della prima squadra e sarà carico di entusiasmo e spensieratezza, come dice Allegri. Il diciottenne, però, ha una spada di Damocle, puramente regolamentare che gli grava sulla testa, ovvero nell’ipotesi in cui raggiungesse le 5 presenze nel campionato giocato dalla prima squadra, non potrà più essere utilizzato nel torneo disputato dalla seconda squadra.

A prescindere da questo concetto, la Juventus, in questo frangente storico così deficitario e convulso, ha assoluta urgenza di punti, di vittorie, di realizzazioni e di freschezza atletica, visti i tanti infortuni. A Massimiliano Allegri si chiedono soluzioni immediate, ora sta al Mister riuscire a trovare la giusta via per assaltare e perforare le difese avversarie, scelga lui gli interpreti, dando fiducia agli uomini che ritiene più in forma, ma è netta e diffusa sensazione che serva qualcosa di nuovo adesso. Madama ha bisogno di stoccatori, di mirmilloni d’area di rigore, Madama ha bisogno di conclusioni copiose a rete e di gol, perché i punti utili a rimpolpare una classifica carente servono come l’aria. E servono subito, sin da stasera a Salerno.

Mg Londra (Inghilterra) 23/11/2021 - Champions League / Chelsea-Juventus / foto Matteo Gribaudi/Image Sport
nella foto: Alvaro Morata
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