La filosofia Giuntoli immessa nella nuova Juventus

La filosofia Giuntoli immessa nella nuova JuventusTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca
martedì 18 luglio 2023, 18:00La Frecciata
di Franco Leonetti

Con la presentazione ufficiale di oggi il Giuntoli-pensiero è diventato noto a tutti, una sorta di cibo programmatico per tutti i tifosi. Nessun panegirico dialettico, nessun tecnicismo sposato a ricercatezze linguistiche, nemmanco un indugio o un inciampo, solo tante parole schiette, fluenti, che hanno chiarificato la tabella di marcia societaria, con alcune puntualizzazioni. Calmo, sereno, determinato, è parso subito il dirigente giusto per cercare di far uscire la Juventus dalla buca in cui è precipitata a causa di fattori di campo, extracampo e bilancistici. Certo, la prima impressione è sicuramente importante, ma deve poi venir convalidata dal lavoro (è c’è tanto da fare) e dai risultati, perché possiamo stare qui a discutere sino al capodanno del 2031, ma nel calcio, e nella vita quotidiana, contano i frutti, quelli tangibili e inoppugnabili, impossibili da contestare anche da chi, pervicacemente, vuole andare in senso ostinato e contrario. La Juve ha voluto sempre e solo il direttore ex Napoli e la conferenza stampa di oggi aggiunge alcuni tasselli alla fama che lo ha preceduto. Giuntoli ha ribadito almeno un paio di volte di essere appena sbarcato a Torino, ma ha sottolineato che si sente circondato da una società competente che gli ha riservato un’accoglienza straordinaria da parte di tutti, notando grande qualità in ogni settore, e la voglia di tutto l'ambiente di essere a piena disposizione. Elemento basilare per ripartire dalla frase che lui stesso aveva pronunciato appena toccato il suolo juventino: “Tante teste un unico cuore, questa la Juve che vorrei”.

Giuntoli non si è fatto pregare e ha snocciolato un paio di linee guida che, vero, tutti ormai conoscono, ma dalla sua narrazione diventano ulteriormente una reale investitura ufficiale, perché alla Juve bisogna, allo stesso tempo, tornare ad essere competitivi ma anche sostenibili nei bilanci, prestando un occhio ai conti e uno alla storia. Storia e blasone che non possono vivacchiare sugli allori, ma hanno necessità di esser rinverditi, azzannando le competizioni e cercando di portarle a casa. Non sarà facile, sia molto chiaro, far coesistere queste due linee programmatiche, ma il calcio di oggi e la situazione contingente di Madama, obbligano a ciò.  Fortemente esplicativo anche il passaggio dedicato al mercato: McKennie, almeno al momento, non è fuori rosa ma soprattutto:” Non ci saranno mosse alla Giuntoli, solo mosse della Juventus. Dobbiamo fare un mercato sostenibile e competitivo, mixando esperienza e gioventù. Noi al momento puntiamo fortissimo su Vlahović, su Chiesa, su Kean e su Milik". Lampante il fatto che se arriveranno offerte irrinunciabili per Chiesa e Vlahovic la società Juventus dovrà analizzarle minuziosamente, visto che ormai il calcio italiano è, ahinoi, terreno di conquista estero, ma questa affermazione spazza il campo da tante speculazioni mediatiche che ogni giorno affollano tv, giornali e radio. Poi la speranza del tifoso juventino è che i pezzi pregiati rimangano nella cassaforte della Continassa, perché se competitività è il termine principe in dote alla Juve, serve trattenere chi può e deve fare la differenza. Un Giuntoli già perfettamente mentalizzato e in piena sintonia con il tessuto connettivo bianconero, quando ha affermato che tutti devono fare il massimo, tutti i giorni, perché la Juve deve puntare sempre al massimo dei traguardi, altrochè obiettivi minimi: una legge juventina, da sempre, ma utile da rimembrare.

Perché in due frasi è racchiusa la summa di quelle leggendarie strisce bianche e nere: sulla maglia dei giocatori, nel lavoro dei dirigenti e nel cuore dei tifosi. La chiosa del Giuntoli-pensiero-filosofia va in direzione di Allegri, così descritto: “ Credo che Massimiliano sia ancora la persona in grado di portare avanti il percorso intrapreso con grande qualità. Per ottenere grandi risultati ci vogliono talento, mentalità e disciplina e siamo sicuri che Allegri sia il più talentuoso di tutti”. Senza dimenticare l’anno travagliatissimo appena passato e il riconoscimento del lavoro multiforme svolto dall’allenatore, che Giuntoli ha voluto così illustrare:” L'anno scorso per la Juve è stato un anno straordinariamente difficile e credo che una persona del livello di Allegri sia stata l'ideale”. Insomma, chi pensava ad un suo avvento come tagliatore di teste, incentrato sul tecnico labronico, si è ampiamente sbagliato, nonostante certe ricostruzioni mediatiche che facevano comodo a parecchi. Ora conterà solo lavorare, sodo e tanto, sul campo, dietro le scrivanie e sul mercato, prestando sempre un occhio ai conti; cosa non banale da realizzare. In Juventus le idee sembrano chiare e forti, a maggior ragione dopo i discorsi specifici pronunciati dal nuovo direttore dell’Area Sportiva. Con la voglia e la speranza che la filosofia di Cristiano Giuntoli possa diventare realtà concreta nel più breve tempo possibile, per il bene della Juve.